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La pienezza del cuore

 

Il cuore straripa dalla bocca... ;-).
Il medico da poca importanza alle parole del malato riguardo al suo stato di salute prima di visitarlo con attenzione, così le parole del paziente non hanno quasi alcun peso per lui rispetto (ad esempio) all’osservazione attenta della sua lingua, che è una guida sicura e rivelatrice del suo stato di salute.
Così molto spesso, dall’aspetto della lingua il medico può dare una sua giusta valutazione e conseguentemente prescrivere ciò che può arrecare maggior beneficio alla condizione salutare dell’infermo.
Esiste una relazione diretta tra bocca e cuore.
​La bocca parla della pienezza del cuore.
Se prendiamo un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendiamo un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: infatti l'albero si riconosce dal suo frutto.
Le parole che escono dalla bocca indicano la condizione interiore dell'individuo. Se il cuore è buono, anche le parole che usciranno dalla bocca saranno sempre buone. Ma se dalla bocca escono parole cattive, sappiamo già che il cuore è cattivo. Esiste un legame assoluto, inevitabile tra lo stato del cuore e quello della ‘lingua’.
​Possiamo anche ingannare noi stessi sullo stato del nostro cuore con ogni tipo di idee sulla nostra bontà, purezza, giustizia o rettitudine personale, ma l'indicatore sicuro ed infallibile sarà ciò che ci fuoriesce costantemente dalla bocca.
Anche se giochiamo con le parole, se siamo bravi a dare di noi una buona impressione sempre e comunque, prima o poi la bocca (…come la tastiera del pc) rivela dapprima a noi stessi e poi al nostro prossimo ciò che in realtà siamo, ciò che pensiamo, e di conseguenza le azioni che, anche inconsciamente sentiamo di fare e compiamo, in quanto oltre che verbalmente noi comunichiamo anche col corpo che produce i ‘frutti’ (buoni o cattivi) del nostro cuore.
Se ciò che esce dalla bocca è corrotto, allora anche il cuore è corrotto. Non possono esservi conclusioni diverse.
La voce in realtà indica compiutamente, al di là di ogni finzione, ciò che abbiamo dentro: esprime a parole la profonda condizione del nostro essere.
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​Le persone con cui si riesce a stare in silenzio, sono poche.
Molti pensano che stare assieme voglia dire parlare, parlare ...e così le parole diventano 'indispensabili cavolate'; i vuoti non sono momenti da riempire. Stare in silenzio invece è pienezza, è condividere l’essenziale.
La gioia è inspiegabile, è come un’acqua calma che sale dentro, muovendosi lenta, con un ritmo simile al battito del cuore.​
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